Psicologia del cibo : oltre la biologia. Con queste premesse è possibile comprendere la complessità della relazione che l’uomo instaura con il cibo : relazione che nasce nella vita all’interno del grembo materno dove il feto inizia già ad assaggiare i cibi preferiti della madre, prosegue con l’allattamento al seno così fondamentale per l’instaurarsi di una sana e buona. Pertanto stati d’animo come ansia, depressione, stress, inibizione emotiva possono influire sul rapporto con il cibo e causare un aumento di peso. Spesso il cibo non è gustato, ma ingurgitato per riempire in fretta un opprimente senso di vuoto interiore, confuso con la sensazione di fame vera e propria. Il cibo soddisfa, principalmente, il bisogno di nutrimento e quindi un bisogno fisiologico primario.
Ci sono però altri aspetti che condizionano la scelta e l’assunzione del cibo che hanno a che fare con la nostra cultura, le abitudini familiari e con il nostro mondo affettivo ed emotivo.
E’ quasi banale far riferimento alla grande portata di questo fenomeno non solo sulla società , ma anche sulla salute delle persone e sulla vita di tutti i giorni. L’alimentazione è connessa con la vita emotiva ed assume un significato che va oltre l’aspetto semplicemente fisiologico. Il cibo risulta “condito” da diversi aspetti psicologici: valori, ideologie, credenze religiose e culturali. L’uomo è ciò che mangia.
Ecco 1o sorprendenti studi che esplorano la psicologia del cibo e cercano di dare una risposta ad alcune nostre modalità stravaganti di relazionarci con quello che mangiamo. Ovviamente, un rapporto poco equilibrato con il cibo può anche dare luogo a vari tipi di problematiche psicologiche. Il significato del cibo : cosa ci spinge ad assumere certi alimenti?
Un aspetto importante del cibo è che ha il potere di modificare il nostro stato,. Poi, che gioia quando lo si condivide con le persone che abbiamo vicino!
In’ogni’societàl’ arrosto ’harappresentato’laprimaformadi’coVura,’lapiù’ naturale,’con’l’esposizione’direVadel’ cibo ’al’fuoco. Cibo e amore diventano una cosa sola in questa fase: li riceviamo quasi sempre insieme e ci fanno stare bene. Quando cresciamo, queste realtà si separano e l’amore può assumere altre forme. Il cibo , comunque, non si slegherà mai totalmente dal suo significato simbolico di amore e cura.
Spiegaci questo concetto della “ psicologia dei colori del cibo ” La vista è il primo senso che ci permette di interagire con i cibi e di giudicarli in base alla loro opacità e lucentezza. Nel corso delle mie esperienze come terapeuta dei colori del cibo , però, ho osservato come vi sia anche una profonda interazione fra colore e sapore. Il test consente di valutare alcune specifiche caratteristiche che possono rendere il rapporto con il cibo poco sereno, in modo da comprendere su quali specifici abitudini emotive, di pensiero o di comportamento porre maggiore attenzione in modo da iniziare un cambiamento che può avere dei benefici a largo raggio e duraturi nel tempo. LA DIMENSIONE CULTURALE DEL CIBO 1. Ecco allora la nausea nei confronti del cibo : quando si pranza con qualcuno mettiamo in comune tante cose, quindi la nausea scatta a volte per il cibo ma a volte anche per la presenza di un commensale a tavola.
Antonella Fornaro sulla relazione tra cibo e psicologia. L’intervista alla Dott. Il cibo si inscrive in una rete di scambi sociali e funziona come mediatore tra le persone, condividere il pane significa, dal latino cum-panis, essere compagni, la parola conviviale deriva dal latino convivium che significa vivere insieme. Dare e ricevere cibo , mangiare insieme significa accettazione e riconoscimento reciproci.
Ebbene, il cibo può sicuramente alterare lo stato d’animo. A sostenerlo è la dottoressa Shoshana Bennet, psicologa clinico ed esperta in salute mentale. A volte l’effetto è immediato, altre c’è un ritardo di un’ora.
A lungo andare, i cibi possono creare uno stato d’animo negativo. Cosa significa disgusto in psicologia Il disgusto come emozioni e alcune sue interpretazioni culturali Stefania Porcu La definizione di disgusto (composto dal prefisso dispregiativo dis e gusto) che ci dà il vocabolario è: sensazione di nausea, di ripugnanza, specialmente nei riguardi degli odori e dei. Crea e invia facilmente le tue fatture con prestazioni sanitarie al Sistema T.
Io non so calmarmi, controllarmi, contenermi, lo farà il cibo per me”. Il cibo è dunque ricco di valori simbolici e significati soggettivi che sono legati intrinsecamente alla nostra identità e memoria individuale. Questo perché anche il buon senso si sospende. E c’è una terza possibile lettura: non finire la pietanza è un atto aggressivo.
Come un bambino usa questo metodo per dire alla mamma che quel cibo non gli piace, così un adulto che disdegna.
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