venerdì 25 agosto 2017

Gesti referenziali

Sono, come le parole, veri e propri veicoli simbolici. Non necessitano del contesto per essere interpretati. Il vocabolario da generico diventa specifico. Lo sviluppo della comunicazione nel bambino prima del linguaggio. La comunicazione nel bambino si innesca mediante una serie di canali prima di arrivare al linguaggio, come massima forma di comunicazione, partendo prima dalle varie forme di comunicazione non verbale quali: il contatto oculare, il sorriso, l’indicazione (o pointing), i gesti fino ad arrivare al linguaggio.


Approfondisci questo e tanti altri argomenti su Psicologiaeds! In particolare i ricercatori si sono interessati ai cosiddetti gesti referenziali , quelli cioè eseguiti con intenzione, diretti verso qualcuno o qualcosa ed elaborati per ricevere una specifica. Stadio intenzionale: a partire dagli otto mesi il bambino esprime suoni con intento comunicativo. Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle.


Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi a un tavolo) e gesti comunicativi. I gesti di questo tipo sono originariamente prodotti in situazioni di routines con l’adulto, ma progressivamente si decontestualizzano fino ad arrivare ad essere usati anche in assenza dei contesti originari. Altri gesti referenziali nascono dalle azioni dei bambini sul mondo fisico. I gesti rappresentativi includono sia gesti convenzionali (ad esempio CIAO) sia gesti iconicamente collegati alle azioni abitualmente svolte dal bambino con il referente (ad esempio portare il pugno all’orecchio per telefono). A partire dai mesi circa, fanno la loro comparsa un nuovo tipo di gesti , che chiamiamo referenziali o rappresentativi.


Questi non soltanto esprimono un’intenzione comunicativa ma rappresentano anche un referente specifico, il loro significato cioè non varia in conseguenza del variare del contesto. Gesti possono essere realizzati con altre parti del corpo. Il più noto dei gesti sono i tipi che sono rappresentazioni emblematiche di parole o pensieri, come ad esempio il simbolo della pace. Questi tipi di gesti può significare una cosa in una cultura, e qualcosa di completamente diverso in un altro.


Brano estratto dalla tesi: Aspetti psicologico - clinici presenti nella relazione tra empatia e deficit sociali dei disturbi dello spettro autistico. Il disturbo della comunicazione può essere considerato un fallimento funzionale dello sviluppo verbale e non-verbale, che si manifesta con anomalie di tipo qualitativo e quantitativo, di diverso grado, non accompagnate da tentativi di compenso. Non solo esprimono un’intenzione comunicativa ma anche un referente specifico, il loro significato non varia a seconda del contesto Es.


Gesti comunicativi deittici, come indicare, mostrare, offrire e richiedere con la mano. Si riferiscono a un oggetto o un evento. Variano al variare della situazione. Particolarmente importante è il gesto dell’indicare con il dito (perché presente in tutte le culture e usato a tutte le età).


Buon predittore del successivo sviluppo linguistico. In psicologia, i gesti possono essere considerati come una finestra sul pensiero: infatti, il corpo sottolinea, ridimensiona o addirittura contraddice ciò che una persona sta dicendo con le parole. I gesti referenziali , rappresentativi, non variano con il variare del contesto ma mantengono costante il loro contenuto semantico e sono più simili alle parole. Essendo gesti con ricco valore comunicativo potrebbero presentarsi anche intorno ai mesi.


Nell’articolo precedente abbiamo preso in considerazione lo sviluppo della comunicazione verbale e le tappe di sviluppo del linguaggio, ma che succede se il bambino presenta un ritardo nell’acquisizione di queste tappe? Questo tipo di gesto è assolutamente propedeutico all’uso dei gesti referenziali che aiutano il bambino a fasi comprendere quando ancora le sua capacità verbali non son sviluppate. In essa si chiede di indicare se il bambino usa per lo stesso significato una parola diversa da quella citata o la pronuncia diversamente ( bumba e acca per acqua). La lista di gesti si riferisce ai gesti referenziali o simbolici usati intenzionalmente dal bambino per denotare un referente specifico. Mio figlio non parla bene.


La risposta a questa domanda non è sempre semplice. Un problema di linguaggio può avere diverse cause più o meno gravi: una sindrome, un ritardo mentale, un problema anatomico alla lingua o alla bocca, una sordità non diagnosticata, un disturbo dello spettro autistico, e molto altro. Intenzione, gesti, linguaggi: profili comunicativi nei Disturbi dello Spettro Autistico - Raffaella Tancredi - IRCCS Stella Maris Pisa Slideshare uses cookies to improve functionality and performance, and to provide you with relevant advertising. Gesti referenziali a partire dai mesi: Il bambino dimostra attraverso alcuni gesti come ad esempio “ciao, non c’è più, ecc.


La figura di riferimento primaria aiuta il bambino a regolare la sua esperienza emozionale attraverso l'imitazione delle reazioni del bambino, che in questo modo viene rifornito di feedback emozionali grazie ai gesti , alle espressioni facciali e al tono della voce. Mancanza di “schemi d’azione con gli oggetti” (mesi) es. Referenziali o rappresentativi.


Relazione tra repertorio gestuale e vocale nello sviluppo. Periodo in cui il bambino usa gesti referenziali. Comparsa delle prime parole. Diminuzione dell’uso di gesti referenziali.


Traduzioni contestuali di gesti referenziali in Inglese.

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