Donald Winnicott : dalla madre sufficientemente buona all’ evoluzione del Sé A Donald Winnicott si devono molte conoscenze sullo sviluppo nei primi mesi di vita del bambino e del rapporto speciale che lo lega alla madre. I genitori sufficientemente buoni secondo Winnicott : come, secondo Donald Winnicott , la madre può provvedere ai bisogni del bambino grazie al suo istinto. La teoria di Donald Winnicott sulla madre sufficientemente buona ha un merito: quello di aver liberato le spalle delle madri dal peso, grevissimo, della perfezione. Presto, tuttavia, l’adattamento della madre al bambino diminuisce.
Dai sei mesi ai due anni, il bambino attraversa la dipendenza relativa, periodo in cui acquisisce maggiore consapevolezza dei suoi bisogni e della sua dipendenza.
Articolo di Gabriella Scafini Il vero merito di Donald Winnicott è l’aver evidenziato la grande importanza della relazione madre -bambino per lo sviluppo psichico nei primi suoi due anni di vita. Fondamentali due concetti che descrivono “la preoccupazione materna primaria” e la “ madre sufficientemente buona ” utilizzati. La base assoluta del suo successivo sviluppo.
Specialmente nei primi mesi di vita, è giusto dire che la madre è l’universo del bebè. Per lui, il mondo è sinonimo di mamma. A questo proposito, Winnicott introduce il concetto di ” madre sufficientemente buona ”, colei che dà le giuste attenzioni al piccolo in modo spontaneo e sincero.
Winnicott , al pari di Bion, afferma che una madre sufficientemente buona permette al bambino di esprimere le sue angosce, le tollera e le contiene senza angosciarsi a sua volta: in questo modo ella restituisce al figlio le emozioni di lui, filtrate dal contenimento e bonificate.
Secondo Winnicott le madri “ sufficientemente buone” non sono perfette, ma semplicemente sono in grado di prendersi cura del loro bambino e di accudirlo. E’ un elemento del tutto naturale, che non può essere spiegata a parole e che permette alla madre di scoprire se stessa. Clare la “ madre sufficientemente buona ” che si rendeva disponibile ad essere modellata in base ai propri bisogni. Winnicott elabora la teoria della madre “ sufficientemente buona ” e dell’”oggetto transizionale” che accompagna il bambino nel distacco da lei.
Se la madre non è “ sufficientemente buona ” o se il distacco da lei avviene troppo bruscamente, viene impedita la crescita del “vero sé”. Ti potrebbero interessare anche. Egli ha focalizzato la sua attenzione sul contesto reale, affettivo e sociale, entro cui si svolgono le cure di accudimento, considerando la reale capacità di una madre sufficientemente buona di rifornire emotivamente e supportare concretamente lo sviluppo del bambino.
Lei è interamente devota al bambino e rapidamente cerca di cogliere ogni suo bisogno. Trasformare il sentirsi una cattiva madre o una madre inadeguata in una madre “ sufficientemente buona e adeguata”, va oltre ciò che possa riguardare la consapevolezza e la separazione, perché penetra in meandri oscuri e corporei che difficilmente possono essere compresi e digeriti. Il padre era un commerciante molto impegnato in chiesa e la madre fu una figura fondamentale.
Essere una madre sufficientemente buona , significa sentire che la sufficienza in questo campo è già un ottimo voto. Il pediatra e psicoanalista Winnicott ci insegna perché tale sufficienza è un ottimo voto, per la madre come per lo psicoterapeuta. Una madre sufficientemente buona In questo articolo vi presento Donald Winnicot, il quale coniò il termine Holding. La funzione di holding Holding (letteralmente sostegno) è un termine introdotto da Winnicott per definire la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino.
Anche quando avrà raggiunto questo stato, tuttavia, nel sonno il bambino tornerà alla non integrazione e ciò costituisce la premessa per la capacità dell’adulto di sentirsi calmo, rilassato e capace di stare solo, godendo della solitudine (inizialmente data dall’assenza della madre ). La madre sufficientemente buona.
Quindi, per Winnicott , la madre deve essere nè buona nè cattiva ma sufficientemente buona cioè capace di favorire la tendenza innata allo sviluppo del bambino essendo presente, ma allo stesso tempo, evitando di interferire. E allora ti sembra che quel “ sufficientemente ” buona sia proprio esatto così, né più né meno. E ti senti una madre (quasi) perfetta, con la consapevolezza che in quel “quasi” è racchiuso un universo di sbagli. Le ipotesi di Winnicott , stimolate dalla sua professione di pediatra che gli consentirono di osservare i bambini nelle interazioni con la madre , ruotano attorno al concetto di holding e di spazio transizionale, oltre che a quello di oggetto transizionale, di madre sufficientemente buona e, non di minore importanza, del falso sé. Alla nascita, sostiene Winnicott , il lattante vive uno stato di fusione totale con la realtà esterna, non ha consapevolezza di essa ed è dunque totalmente dipendente dalle cure materne, delle quali non ha alcuna nozione e verso le quali non può operare alcun controllo.
Sempre secondo Winnicott , una “ madre sufficientemente buona ” sarà non solo capace di adattarsi al proprio bambino, di accudirlo in modo creativo e non meccanico e di favorire il suo sviluppo, ma anche – attraverso un certo grado di frustrazione ottimale che lo aiuta a crescere senza traumatizzarlo – di mettersi gradualmente da parte, riducendo la quasi simbiosi iniziale, per. Annientamento del vero sé : Tale esito si potrebbe verificare nella vita di un bambino in cui la madre non. Nella costituzione del falso sé ha un ruolo di estrema importanza la madre , che con le sue cure e il suo essere madre sufficientemente buona , va incontro all’onnipotenza del bambino e le dà senso: il bambino ha quindi l’illusione che la realtà sia magica e che agisce in modo da non urtare la sua onnipotenza. Secondo lui non è possibile osservare un neonato senza una contemporanea osservazione della madre , non esiste un neonato solo, senza una madre. Winnicott parla di “ madre sufficientemente buona ”, “di funzione di contenimento” (holding function) in senso concreto e intrapsichico da parte della madre.
Abbiamo detto che la fase del sostenere è quella iniziale nel rapporto madre -figlio, se una madre non è sufficientemente buona in questo stadio, ci sarà una tendenza alla psicosi o alla schizofrenia infantile, legate appunto all’insuccesso delle provvidenze ambientali.
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